venerdì 14 maggio 2010

CARAVANSERRAGLIO



















Mi rendo conto di quanto sia difficile vivere in una comunità.
Piccola o grande che sia.
Penso non dipenda solo dalle mie tendenze anarcoidi/borderline/antisociali, credo sia una responsabilità condivisa.

Sto aspettando.
Il motivo principale per qui ho aperto questo blog si rivela profetico;
focolai di rivolta avvampano nel Mediterraneo; purtroppo le nostre italiche coscienze sono ignifughe da tempo.
Il resto dell'Europa si ribella mentre noi mangiamo cornetti e cappuccino.
Bel Paese...

Io stesso sono anestetizzato per la maggior parte del tempo, ridotto ad una frazione minima delle mie potenzialità.
Come tutti noi.
Quand'è stata l'ultima volta che vi siete sentiti presenti a voi stessi.
Intendo davvero centrati e pronti ad agire, anzi agenti?

Questo ci stanno facendo, defraudandoci della lucidità.
Social network e giochi on line ci tengono occupati mentre siamo negli uffici, solariumpiscinapalestratatù fanno il resto nel nostro tempo libero.
Che, per inciso, non è più "nostro".


Anche l'intensità è venuta meno, i nostri rapporti umani sono sempre più blandi, sempre più standardizzati.
I used to get shivers speaking to some friends, could you recall such sensation?
I can't.

Siamo pecore destinate al macello, e non forniamo neppure lana di qualità.

Posso ravvisare un superno principio in questa tragica società, niente di nuovo o particolarmente arguto, ma sempre efficace:


Stato di bisogno = Prona accettazione dei soprusi

Nella sua forma più evoluta;

Creazione di finti bisogni = Spinta al consumo acritico.

Nonostante tutto continuo a cercare qualcuno che si distingua, che si indigni.
Non me ne faccio nulla della manifestazioni addomesticate permeate di un dissenso superficiale.
Non mi frega nulla di BerluScajoFormiNani. Davvero. Dove sono le proposte alternative concrete?
Ho bisogno di azione, di piccoli tangibili cambiamenti.
Dove sono le idee?

Vi do qualcuna delle mie, nel frattempo;
ognuno di noi ha una passione, un'attività che lo rapisce più di ogni altra cosa.
Ma la maggior parte del tempo questa passione è talmente sacrificata da essere ininfluente nella quotidianità.


CARAVANSERRAGLIO


Vorrei impare dalle vostre passioni; da oggi questo spazio è per voi che sapete fare così tante cose, che ancora non so.
Io ad esempio vorrei imparare a cucirmi un paio di scarpe da solo.

Origami? Bene!
Accorciare un paio di pantaloni? Perfetto.
Scrivere haiku? Quello che ci voleva.
Cucinare la parmigiana? Non aspetto altro.

Ogni sapere è fondamentale, serve a rimettere in moto il piacere di condividere.

L'unico vincolo è che deve essere qualcosa fatto da voi, che voi avete realizzato e che volete/potete spiegare e condividere.
Non so che farmene del copia e incolla preso dalla rete. Voglio le vostre teste.

Comincio io...


COME INVENTARE UN GIOCO


Non sono un giocatore d'azzardo, ma sono un giocatore professionista. Gioco da sempre. Da quando sono stato in grado di capire delle regole.
O di inventarne di nuove.

Sebbene io sia principalmente interessato ai giochi di carte, ho una discreta esperienza come creatore di giochi in genere.

Quindi vi lascio qualche semplice dritta per una buona riuscita nella vostra creazione, che si tratti di una caccia al tesoro o di un gioco erotico...
ora che ci penso questi due casi spesso sono identici...

1) Ambientazione: fondamentale. La fantasia è potente, ma più la aiutiamo e meglio riuscirà il nostro gioco. Decidete quale deve essere l'atmosfera dominante; fantasy, horror, avventurosa, urbana, gotica ecc.
(se ci pensate è la stessa cosa che fanno i bambini quando dicono "Facciamo che io sono il mago e tu il guerriero...")
Nel caso di un gioco fisico (all'aperto ad esempio), concentratevi sui dettagli: abbigliamento e costumi, pochi significativi impianti scenografici, musica scelta appositamente, bevande e cibi a tema.

2) Vittoria: sembra sciocco, ma la cosa principale è decidere in che modo far terminare il gioco; punteggio, raggiungimento di un obiettivo, morte dei partecipanti..whatever.

3) Svolgimento: qui potete e dovete sbizzarrirvi. La cosa importante è capire i gusti delle persone alle quali è rivolto il gioco; sono adulti, bambini, adolescenti?
Inoltre concentratevi sulle vostre reali possibilità: è inutile immaginare una caccia al tesoro in stile Mai Dire Banzai se la festa è in un ospizio. A meno che non siate molto sadici.
Quindi centrate le passioni dei vostri interlocutori. Sport? Cinema? Sesso? Una volta stabilito in maniera abbastanza chiara quale sia l'argomento di interesse, iniziate a pensare alle dinamiche ludiche.
Molto spesso i grandi classici si prestano a facili e proficue rivisitazioni: palla avvelenata può diventare "Attacco al Fosso di Helm" con qualche semplice modifica.
Prima di spendere ore in nuovi arzigogolati e malvagi piani, considerate tutte le opzioni più facili e diffuse, e spesso già molto divertenti di per sè.
Se state creando un gioco da tavolo, pensate alla fascia d'età; i potenziali giocatori sono abituati ad utilizzare dadi, segnalini, mappe? Sono dei nerd fanatici feticisti delle specifiche o sanno a malapena contare fino a 5?

Considerate come buona norma quella di stilare un regolamento di massima; i giocatori devono raggiungere lo scopo A, affrontando le prove B, C, D che si sviluppano come segue, ecc.
Cercate di essere chiari e concisi; potrete arricchire ed impreziosire il tutto in qualunque momento.

Ricordate che la cosa più importante è far divertire!
A nessuno può interessare un raffinatissimo gioco a tappe sulle malattie veneree, in grado di essere compreso solo da Rita Levi Montalcini.
Verificate costantemente il gradimento, se notate un calo dell'interesse siate reattivi, modificate, improvvisate, eliminate.
Provate a non fossilizzarvi sulle vostre posizioni; se qualcuno propone dei cambiamenti, valutateli seriamente ed eventualmente implementateli.

Ci siamo quasi.
La nota finale è riservata ai temerari che stanno ancora leggendo: molto spesso il divertimento maggiore è quello ricavato dalla preparazione, o dallo svolgimento in sè, non sempre è necessario concludere il tutto con una vittoria.

As usual, una piccola provocazione: perchè non provare a dedicarsi all'inventiva anche con le persone? Provate a realizzare una sorpresa per qualcuno a cui tenete, un gesto inatteso, un oggetto fatto da voi.
Tutti desideriamo stupirci.
Io ne ho davvero tanto bisogno.


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