martedì 10 novembre 2009

You can always get what you want

...tre

Distopia è un modo di pensare, di attraversare il reale.

Distopia è aperta a chiunque, perché da chiunque si può imparare.

Distopia è per lo scambio del sapere e per la libera fruizione di ogni tipo di cultura.

Distopia non riconosce l'autorità degli organismi costituiti, simbolo di un potere che non è rappresentativo.

Distopia desidera riavere indietro la porzione di libertà individuale sacrificata in virtù del patto sociale, che ha dimostrato di essere fallimentare.

Distopia ha perso la fiducia nelle istituzioni ed è convinto che non sia possibile delegare la propria esistenza a faccendieri e portaborse.

Distopia crede nell'autogoverno ma è consapevole che l'essere umano è generalmente incline alla prevaricazione e alla ricerca del potere.

Distopia sfrutta i detentori del potere, perché è da essi sfruttata.

Distopia crede che la spiritualità del singolo sia intoccabile, assolutamente personale e non limitabile fino a che non lede la libertà altrui.

Distopia non crede ad evangelizzazioni o catechizzazioni; la ricerca di una via non può mai essere coercitiva. La scelta va sempre fornita, illustrando le possibilità.

Distopia non predica né odio né violenza, tuttavia sostiene il diritto di autodifesa di ogni persona, contro singoli, organismi statali e militari.

Distopia non muoverà un passo per arrestare l'autodistruzione di questa società.

Distopia non è e mai diverrà un partito, un organismo di controllo o di governo. È semplicemente un'alternativa.

Distopia scredita e disconosce ogni forma di dittatura o di assolutismo.

Al centro di Distopia è posto l'individuo, i suoi bisogni primari e le sue inalienabili necessità.
Tutti i partecipanti a Distopia sanno che nulla è dato per scontato, permanentemente acquisito per diritto di nascita o nepotismo.
A Distopia ogni cosa può essere messa in discussione, criticata, riformata o distrutta nel fertile humus del caos. Persino Distopia stessa.
Non esiste alcuna sacralità intoccabile, né alcun ruolo che garantisca impunità.
Non ci sono ruoli, ma predisposizioni individuali.
Le regole si rendono necessarie per arginare l'entropia, ma non sono immutabili.
Ciò che sta a cuore ai partecipanti di Distopia non è avanzare a tutti i costi verso la verità, ma fare in modo che ogni singolo passo sia giusto.

Distopia appartiene a tutti perché non è di nessuno.

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